Approdare adesso sui social network è una cosa così scontata e così normale, se vogliamo anche un tantino obsoleta, perché ormai ognuno di noi possiede un account Facebook (per i più veterani), un account Instagram o Tiktok (per i millennials e Gen Z dai volti coperti o oscurati). Sono anni che ci facciamo coinvolgere da milioni di utenti che cercano in qualche modo di convincerci ad essere come loro. Omologati, delle stampe A4 da collezione così simili, tanti piccoli follower, dei burattini, insomma un cliché che prima dei social va avanti da secoli e secoli. Ma torniamo ai burattini, talmente simili da toccare la perfezione (o quasi), talmente burattini da essere come Dolly, un clone del singolo e popolare utente con la spunta blu.
Sommario
Sarà proprio questo l’argomento del giorno, argomento che ha suscitato scalpore (negativo o positivo che sia).
Sarà quest’ultima che darà del filo da torcere ad ogni appassionato di queste piattaforme così gettonate.
Mark Zuckerberg, sta introducendo una nuova modalità che cambierà notevolmente l’approccio con i social.
Darà l’opportunità di ottenere la famosissima spunta blu, nonché ritenuta oggetto di desiderio, a pagamento… sì, PER TUTTI!!
E adesso mi chiedo: perché ostentare così tanto e rendere possibile a chiunque l’ottenimento di questo bollino?
Io una piccola idea ce l’avrei…
Meta parla di una sicurezza maggiore, maggiore protezione e autenticità, ma è davvero così efficiente il servizio o semplicemente fanno un copia e incolla da alcuni social, già affermati con queste caratteristiche?
Perché per quanto io ne sappia, alcuni utenti con questa spunta blu hanno già perso i loro account, alcuni sono riusciti a recuperarli in seguito, ma allora tutta questa security di cui tanto si parla io non vedo dove stia.
Ok il servizio è a pagamento, sai quante cose a pagamento risultino diversamente bellissime?
Già questa, per me, è una grande risposta. Mi fa pensare tantissimo Snapchat, vi ricordate? Che stava mettendo i bastoni tra le ruote all’inimitabile Instagram e il sig. Zuckerberg che fa? “Bella l’idea! Introduciamo le storie dalla durata di h24”. Ah già, questa era l’unica funzionalità di Snapchat, oltre le chat comuni a tutti i social esistenti. Tant’è vero che ad usare Snapchat siamo rimasti io e gli americani, da quello che ho visto in qualche serie tv… Ma in Italia nessuno! Per non parlare dei Tiktok, divenuti reels su Instagram. Certo che se l’avessi fatta io una cosa del genere non so come sarebbe finita, ma sicuramente male.
Adesso, SCHERZI e IPERBOLE a parte, torniamo un attimo all’argomento principale: dicevamo, che Meta, si sta un attimo mettendo il ferro dietro la porta, ma questo è un mio modestissimo parere. Parlano molto di visibilità, di risoluzioni maggiori, contenuti migliori rispetto agli utenti che non pagano. Infatti, tutti quelli che sborsano cash saranno in cima alle liste delle preferenze, delle notifiche e di tutte le home page. Insomma, famosi OVVIO ma a pagamento, CHIARO!
Pagare per avere visibilità.
Quindi paghi e hai maggiori comfort, come è sempre stato e sempre sarà. Ma non è che arriveranno ad introdurre anche dei servizi interni a pagamento come altri social?
Mi spiego meglio: Utente X posta un reel. Utente Y vorrebbe vedere, come di consueto, il contenuto, ma stavolta Utente X propone ai suoi followers di pagare per visualizzare questo new reel. A mio parere, Utente Y (mi assumo la responsabilità di Y) non sarà più un seguace di X, o perderà interesse nel vedere i suoi contenuti.
Vedremo una perdita notevole di followers. Non di utenti.
È vero, c’è gente che paga la qualsiasi, ma tanti e tante persone che non pagherebbero mai per visualizzare Utente X che posta la sua bellissima, perfetta e finta colazione. Sicuramente potrebbe essere un’arma a doppio taglio, chi lo sa?
Previsioni e ipotesi
Previsione di schieramenti: da una parte i super vip che sono davvero seguiti, mantengono la loro cerchia a pagamento; dall’altra parte chi lascia i contenuti free, avrà la possibilità di crescita. O magari non succederà nulla di tutto questo.
Io proporrei l’introduzione di un nuovo social network, di una nuova piattaforma targata “NEW ERA” che metterà fine a tutti questi colossi assetati di fama, soldi e visibilità.
Quello che mi rende più perplessa è: perché rendere un servizio, che è sempre stato gratuito, di punto in bianco a pagamento?
Le risposte sono ovvie, però rimango ugualmente perplessa a riguardo.
Niente di certo, queste sono solo: supposizioni, viaggi mentali e idee buttate lì, perché magari… un giorno… chissà…
Anche se la scia che stiamo seguendo, riguardo queste novità social, sembra proprio quella del concetto “pagare e sorridere”, ma come dice il nostro caro Battisti: lo scopriremo solo vivendo…