E se vi dicessi che è proprio l’Italia ad essere al quarto posto?
Ebbene sì, l’Italia ricopre questa posizione, questo posto poco invidiabile, ma la cosa che più dovrebbe preoccuparci riguarda la violazione del GDPR e le notifiche del data break, che sono emerse in uno studio analitico del DLA Piper, uno studio legale internazionale che opera attraverso diversi soggetti giuridici distinti e separati.
Proprio il 28 gennaio, si celebrava la Giornata Europea della Protezione dei Dati Personali, e noi lo festeggiamo 1,78 miliardi di volte.
Sì, proprio come la somma totale dei miliardi spesi in sanzioni in Europa, il 14% in più rispetto allo scorso anno. L’Italia con 145 milioni di euro di sanzioni, preceduta da Irlanda, Lussemburgo e Francia.
<<I social media e le big tech rimangono il bersaglio principale delle sanzioni più elevate emesse dalle autorità per la protezione dei dati personali. Questo dato non va letto nel senso che unicamente tali aziende sono nel mirino dei garanti privacy europei perché in Italia le sanzioni sono state emesse in numero decisamente superiore da un punto di vista quantitativo rispetto a Paesi come l’Irlanda; l’importo complessivo più ridotto è dovuto unicamente dall’enorme fatturato delle aziende che hanno sede in Irlanda. Il Garante privacy italiano è stato ad esempio tra i più attivi nei provvedimenti relativi all’utilizzo dell’intelligenza artificiale. Ci aspettiamo che le problematiche privacy dell’AI e delle responsabilità da cyber attacco saranno gli argomenti più caldi su cui il Garante si concentrerà nel 2024. Quindi le aziende devono essere preparate perché il costo di eventuali sanzioni potrebbe essere elevato>>
Così Giulio Coraggio, partner responsabile del dipartimento Intellectual Property and Technology di DLA Piper in Italia, osserva la situazione in Italia commentando l’indagine svolta dal DLA Piper.
È di enorme importanza e di fondamentale attenzione la protezione dei dati, in un’era come la nostra.
Il Regolamento Generale sulla Protezione dei Dati (GDPR), è un regolamento della UE che tratta di dati personali e privacy, prevede un testo arricchito di regole cogenti con promulgazione il 25 maggio 2018.
Vorrei condividere con voi una parte, secondo il mio punto di vista, molto importante che riguarda proprio il diritto alla libertà: “Il presente regolamento rispetta tutti i diritti fondamentali e osserva le libertà e i principi riconosciuti dalla Carta, sanciti dai trattati, in particolare il rispetto della vita privata e familiare, del domicilio e delle comunicazioni, la protezione dei dati personali, la libertà di pensiero, di coscienza e di religione, la libertà di espressione e d’informazione, la libertà d’impresa, il diritto a un ricorso effettivo e a un giudice imparziale, nonché la diversità culturale, religiosa e linguistica.”
Noi di ASSO Informatica teniamo molto alla questione e soprattutto alla privacy di chi ci sceglie ogni giorno, curiamo ogni dettaglio proponendo servizi adeguati ai nostri clienti che si affidano a noi e ai Maintainer di riferimento, fornendo servizi attraverso aggiornamenti e studi continui per i loro domini, assicurandoci che tutto combaci nel rispetto delle norme e dei dati personali di ognuno di loro e che le richieste, le caratteristiche e le condizioni siano coerenti con i dettami del GDPR.