Tempo fa, vidi un video che trattava l’argomento privacy e le modalità da applicare per deviare il problema relativo allo “spionaggio” di Google sui nostri dispositivi, trovando soluzioni per depistare il problema stesso.

Tengo a precisare che prendo Google come punto di riferimento perché l’oggetto in questione del video, visto tempo fa, è proprio Google ma è ovvio che bisogna prestare attenzione alle azioni svolte su qualsiasi dispositivo, o qualsiasi programma, che utilizziamo durante le nostre giornate.

Perché identifico la questione come problema? In diversi articoli sul nostro sito, cerchiamo in qualche modo di sensibilizzare sul tema “privacy”, una tematica che abbiamo molto a cuore. A chi avrà voglia di dare un’occhiata agli articoli in questione, lascio i link di seguito:
Privacy Archivi – ASSO Informatica
Sicurezza Archivi – ASSO Informatica

But First, let me take a selfie! Ehm, no, forse no!

Innanzitutto, spieghiamo in che modo Google dovrebbe e potrebbe spiarci. Capiamo le motivazioni che spingono Google di interessarsi a noi e ai nostri dati. Accesso diretto al microfono, fotocamera, localizzazione? Questo vi dice nulla?

Su qualche articolo, che ho trovato sul web, si parla dell’utilizzo di questi strumenti di “spionaggio” come se fossero supporto per l’individuo, dei promemoria ad hoc ideati per noi (o per il nostro dispositivo), per ricordarci degli spostamenti fatti (un esempio pratico, in questo specifico caso, potrebbe essere l’attivazione della geolocalizzazione), quindi una mappa dei percorsi eseguiti durante la giornata; oppure modalità per accalappiare clientela, utilizzando l’accesso ai microfoni. Vi è mai capitato di parlare di un marchio in particolare e il minuto dopo ritrovarsi sui social una ADV? Beh, non è un caso. È utile, e sicuramente importante, sapere che nessun operatore umano si occuperà di queste “opere di spionaggio” solo per curiosare sulla nostra vita privata, ma i nostri dispositivi saranno strumento per individuare le nostre preferenze attraverso algoritmi che ci indurranno a guardare determinate pubblicità, fatte su misura per noi!

E se io non volessi essere ascoltata, guardata, controllata o “spiata” da nessun non-umano, come dovrei procedere?

No problem, we have a solution!

A questo punto cerchiamo di trovare
una soluzione utile e pratica.

Badate bene innanzitutto al vostro GPS, bluetooth e Wi-Fi, perché è nelle posizioni o visite ad alcuni siti web che sarà facile identificare il vostro dispositivo. Attenzione maggiore andrà prestata verso un’applicazione per dispositivo mobile, al momento del download, non appena farete accesso o creerete il vostro account, vi verranno chiesti una serie di consensi da accettare o declinare, come il consenso per accedere al microfono, il consenso per accedere alla fotocamera e altre tipologie di richieste, ma è proprio lì che bisogna bloccare i tentativi di “spionaggio” al nascere. Quindi leggere con attenzione, nel caso in cui tenete alla vostra privacy, ogni richiesta da parte di pagine web, applicazioni varie, è il primo passo per non avere “ospiti” invadenti nel proprio spazio.

Entrando nel dettaglio, nel caso di Google, dovrete andare direttamente sull’applicazione o sul browser, cliccare sull’icona dell’account>gestisci il tuo account Google>dati e privacy>impostazione cronologia e disattivare la voce “attività web e app” (entrando su questa specifica, si aprirà “gestione attività” e scorrendo in basso troverete le impostazioni secondarie da disattivare tutte). Una volta disattivate queste impostazioni non saremo più controllati da Google.

Per qualsiasi curiosità, chiarimento o dubbio, saremo pronti a rispondere ad ogni domanda e cercare insieme di trovare una soluzione.

ASSO Informatica.

STAY TUNED!

Immagini di Freepik

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