In Italia siamo poco più di 60 milioni di persone, e ci sono più di 78 milioni di cellulari connessi ad internet. Più di un cellulare a testa considerando anche i neonati. L’acquisto di tablet e laptop/notebook è stato in leggera crescita negli ultimi anni (probabilmente a causa della necessità di operatività da remoto – scuola/lavoro). Gli smartphone stanno sostituendo le macchine fotografiche entry-level avendo ottiche sempre più sofisticate e rendendo semplice memorizzare immagini e video aggiungendo effetti in modo accattivante. L’accesso in banca avviene tramite app o connessione internet, e tutte le bollette di energia elettrica, fonia e gas arrivano via e-mail.

La quantità di dati digitali da gestire e conservare aumenta giornalmente, tanto da richiedere memorie sempre maggiori negli apparati che utilizziamo.

A volte ci troviamo costretti a sacrificare scatti e documenti “vecchi” di mesi o pochi anni per far spazio al nuovo.

Esistono tante soluzioni diverse ed accessibili per aumentare lo spazio di archiviazione. Le stesse soluzioni possono essere usate anche per disaster recovery, ovvero per recuperare i dati in caso di guasto o perdita accidentale dei dati.

Cause di guasto

Stai pensando che ormai i sistemi sono stabili e sicuri e i dati non si perdono. Devo smentirti, purtroppo, anche solo per le leggi di Murphy, il cui terzo postulato recita “Se c’è una possibilità che varie cose vadano male, quella che può arrecare il danno maggiore sarà la prima a farlo”.

Diamo per assodato che gli strumenti digitali che usiamo siano esenti da guasti e che saremo sempre in condizione di usarli, ed in genere è così. Siamo anche abituati a sostituirli periodicamente prima che diventino obsoleti e che sopragginga un guasto.

Eppure, può verificarsi un furto, un guasto elettronico, una rottura per caduta su terreno e/o in acqua. Per PC e Notebook possiamo aggiungere il danneggiamento del disco rigido e l’incendio. Ti assicuro che abbiamo visto tante persone disperate per aver perso tutte le foto del proprio bambino o del proprio viaggio di nozze. E aziende che hanno perso hanno di archiviazione digitale per guasto fisico di un hard disk oppure per un attacco da virus cryptolocker che ha reso illeggibili tutti i files.

Spazio di archiviazione

Capita di accorgersi di non avere più spazio quando il PC rallenta al punto quasi di fermarsi, o non riusciamo più a scattare una foto perché la memoria è esaurita.

Dobbiamo imparare a distinguere alcune sigle, soprattutto per una lettera, la B maiuscola e la b minuscola. KB e Kb, ad esempio indicano due dimensioni diverse. La prima si legge “chilobait” la seconda “chilobit”. Il “bait” (byte) è una sequenza di otto “bit”. il bit può assumere valore 0 ed 1. Nella scala binaria con un byte è possibile memorizzare un valore da 0 a 255 (2 elevato ad 8 = 256). K è la sigla delle migliaia (Kg giusto?). Quindi il KB è otto volte più grande del Kb. Mega vale un milione, Giga vale un miliardo (mille milioni) e Tera vale un bilione (mille miliardi). Poi vengono il Peta, l’Exa, lo Zetta, lo Yotta ed il Bronto; ciascuno 1000 volte più grande del precedente.

Per inciso, la velocità delle connessioni ad internet vengono espresse in Mb e Gb non MB e GB. Commercialmente poi si arrotonda alle migliaia (come ho scritto anch’io precedentemente); ma in realtà 1 KB equivale a 1024 Byte, 1 MB a 1024 KB e così via. Se guardate le proprietà dei vostri supporti di archiviazione probabilmente troverete una dimensione massima inferiore a quanto farebbe pensare la sigla commerciale di riferimento (ad esempio il mio disco SSD da 720GB commerciali ha una dimensione reale di 748.277.813.248 byte pari a 696GB).

Prendiamo a campione un DVD (sai ancora di che parlo, vero? è già vecchiotto ma ancora molto utilizzato per la diffusione di film). Ecco appunto, un film in Full HD occupa lo spazio di un DVD, ovvero circa 4.7GB e 120 minuti di registrazione. Un DVD può contenere anche circa 1200 foto scattate con una risoluzione di 10MP (megapixel). Una chiavetta USB da 16GB dunque può contenere 3 films o 4000 foto da 10MP. Lascio a voi i calcoli per dischi da 500GB o 1TB.

Nell’anno 2016, nel mondo, sono stati generati per la prima volta uno zettabyte di dati (mille di mille di mille terabyte, detto in altra maniera un miliardio di TB), e si stima che nel 2025 ci saranno complessivamente 175 zettabyte.

Il nostro cervello, dicono gli studiosi, avrebbe una capacità di memorizzazione di circa 2,5 petabyte (l’equivalente di 2500 tera). Non si capisce perché però non riusciamo a ricordare le password delle nostre e-mail o le date di dei compleanni dei nostri amici.

Supporti di archiviazione

Sono molte le soluzioni che il mercato propone per l’archiviazione dei dati; io ne elenco solo alcune che possono tornare utili nell’uso comune.

SD Card e Chiavette USB

Le conosciamo tutti.

Le SD card le usiamo prevalentemente per aumentare lo spazio di archiviazione negli smartphone, o per archiviare le foto temporaneamente nelle macchine fotografiche.

Le chiavette USB spesso vengono usate per spostare file da un PC all’altro. A volte sono usate come backup primario (Argh!!)

Pro: si mettono in tasca, sono economiche.

Contro: sono delicate, possono perdersi e si guastano frequentemente.

Non sono assolutamente da utilizzare come unico supporto di archiviazione, né come supporto di backup.

Dischi rigidi

HD da 5,25″ (1.2Gb) a 1,4″ (5Gb)

La sempre crescente necessità di spazio di archiviazione, unita alla necessità di maggiore velocità di lettura dei dati e della loro restituzione, spinge la tecnologia a miniaturizzare ed ottimizzare. Abbiamo conservato un esemplare di HD a piattelli da 1.4 pollici da 5Gb (vedi foto). Il movimento meccanico dei piattelli e delle testine comportano un limite fisico non valicabile, per cui la velocità di trasferimento nell’uso comune si aggira intorno ai 100MB/secondo arrivando a letture sequenziali fino a 250MB/s.

Le difficoltà di miniaturizzazione (ad esempio per gli smartphone), i limiti meccanici e la delicatezza di modelli sempre più piccoli hanno spinto alla nascita dei chip di memoria, le SD card sempre più piccole, le chiavette USB e i dischi SSD. Questi ultimi guadagnano moltissimo nella resa per lettura non sequenziale, rispetto gli HD, pressoché pari a quella sequenziale proprio perché non risentono dei tempi di latenza perché la testina si sposti nella “zona” giusta del disco per leggere i dati. Le velocità di trasferimento (per i dischi migliori) arrivano prossimi al limite teorico dell’interfaccia di connessione SATA a 6Gb/s (b minuscola = bit) che equivalgono a 600MB/s (B maiuscola = byte); infatti, le velocità misurate in lettura e scrittura si attestano intorno ai 550MB/s.

SSD M2

Recentissimo l’avvento dei dischi SSD M2 (Attenzione! C’è differenza fra M2 SATA e M2 NVMe). Hanno dimensioni ridotte e nuova interfaccia di connessione. I dischi M2 SATA utilizzano lo stesso bus dei dischi tradizionali ed SSD con velocità massima di trasferimento di 6Gb/s. I dischi M2 NVMe utilizzano il socket PCIe e comunicano direttamente con il processore del sistema, potendo raggiungere velocità potenziali di 16GB/s (B maiuscola). I drive NVMe al momento offrono velocità fino a 3.5GB/s.

Pro: sostituire un disco tradizionale (a piattelli) con un SSD o un M2 cambia radicalmente le prestazioni di un PC; un disco SSD esterno su porta USB3 (non entro nel merito delle velocità delle porte USB) può essere una soluzione economica e abbastanza affidabile per il backup dei dati; un disco esterno M2 su porta USB C è un po’ più costoso rispetto a quello USB ma più prestante, sicuro e maneggevole.

Contro: un disco esterno può essere smarrito ed è soggetto a guasti per caduta; in caso di utilizzo del backup perdi tutto se il disco si guasta; difficile da utilizzare per la condivisione contemporanea di dati (ad esempio PC, smartphone e smart TV).

NAS

NAS Synology DS918+

Il NAS (Network Attached Storage) è uno scatolotto tecnologico che può contenere diversi dischi rigidi. Quelli più economici presentano due baie per l’alloggiamento di soli due dischi, ma possono arrivare anche a contenere una batteria da 24 dischi, e possono essere collegati fra di loro.

La definizione stessa dice che conserva i dati per renderli disponibili in una rete digitale.

La tecnologia RAID (Redundant Array of Independent Disks), presente in tutti i NAS, consente di memorizzare i dati contemporaneamente su più dischi in svariati modi:

  • RAID 0: necessita di almeno una coppia di dischi; i dati vengono scritti metà in un disco, l’altra metà nell’altro disco; consente di leggere i dati in parallelo aumentando dunque le prestazioni; lo spazio disponibile è la somma dello spazio di archiviazione dei dischi; se si guasta un disco si perdono praticamente tutti i dati; può essere utile per dimensioni di file particolarmente grandi.
  • RAID 1: anche questa opzione necessita di almeno una coppia di dischi e la sua funzione è di fare una copia speculare di un disco sull’altro. Lo spazio disponibile è pari alla metà della somma complessiva della capacità di archiviazione dei dati. Le prestazioni sono pari a quelle di un disco. I dati sono al sicuro in caso di guasto di uno dei dischi.
  • RAID 5: in questo caso si utilizzano almeno tre dischi, i dati sono copiati a pezzi su ciascun disco insieme a dati di controllo. La tolleranza di errore è alta consentendo di recuperare i dati in caso di guasto di uno dei dischi. Un RAID 5 composto da 5 dischi ha lettura e scrittura sequenziale paragonabile ad un SSD; con 10 dischi ha prestazione più che doppie. Lo spazio disponibile è pari alla somma dello spazio dei dischi meno uno.
  • RAID 6: come il RAID 5, ma necessita di almeno quattro dischi ma ha una tolleranza di errore fino a due dischi guasti contemporaneamente. Lo spazio disponibile è pari alla somma dello spazio dei dischi meno uno.

Ci sono altre modalità di RAID, alcune poco usate e poco convenienti rispetto quelle indicate, altre risultano come somma delle caratteristiche di quelli elencati come il RAID 10, fatto su due coppie di dischi e che somma il RAID 0 con il RAID 1.

Pro: è possibile aumentare le prestazioni, la sicurezza dei dati, lo spazio disponibile. Si possono memorizzare e leggere dati da rete locale o da remoto (molto utile per chi è spesso in viaggio per lavoro). È possibile utilizzare streaming video da Smart TV o cellulare. Si possono utilizzare più connessioni contemporaneamente per scrivere e leggere. È possibile configurare applicazioni e servizi aggiuntivi, come ad esempio: conservazione e catalogazione foto, video-sorveglianza, etc.

Contro: può avere un costo elevato, necessità di un minimo di capacità tecniche per la configurazione.

Cloud

Questa nuvola, un po’ misteriosa, possiamo immaginarla come una grande stanza piena di NAS connessi fra di loro, per assicurare spazio e sicurezza. Per accedere ad uno spazio a noi riservato, in genere, occorre sottoscrivere un contratto in abbonamento.

Le domande da porsi sono sostanzialmente due: dove sono archiviati i miei dati? sono sicuri e posso leggerli solo io?

La risposta alla prima possiamo trovarla nelle specifiche del servizio che sottoscriviamo; visto le stringenti norme dettate dal Normativa europea per il trattamento dei dati (GDPR), solitamente, i data center si trovano in Europa per le forniture a noi europei.

La seconda può lasciare qualche alone di dubbio. Non abbiamo certezze, ma la rassicurazione dei fornitori che i dati saranno trattati in forma automatizzata (solitamente) e per attività necessarie alla archiviazione ed alla sicurezza. In genere i dati sono memorizzati in forma crittografata.

Esempio di archiviazione in cloud sono Google Drive, Microsoft OneDrive, Apple iCloud, Dropbox, etc.

Pro: servizio flessibile e semplice da utilizzare. Solitamente è possibile sincronizzare i dati di una o più cartelle locali con il cloud. Si accede ai dati con una qualsiasi connessione internet. Si può accedere ai dati tramite browser.

Contro: elevato costo per MB di archiviazione.

Conclusioni

Se è vero che lo spazio non basta mai, è vero che il mercato offre svariate soluzioni. Ciascuno può scegliere quella più congeniale alle proprie necessità. Possiamo aiutarti a scegliere e possiamo offrirti anche un accesso in Cloud al nostro NAS a costi più contenuti rispetto le offerte dei marchi più noti. Abbiamo una struttura ridondante per assicurare la protezione sei dati ed una connessione stabile in fibra ottica per l’erogazione del servizio.

Abbiamo la soluzione giusta per te.

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